hello@consulenzalegaleitalia.it | +39 06 5656 9472
  • LO STUDIO
    • L’avvocato a Roma
    • L’avvocato a Milano
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato d’impresa
    • Diritto civile d’impresa
    • Diritto bancario
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi della consulenza legale
Consulenza Legale Italia
  • GUIDE LEGALI
    • Commerciale
    • Fallimento
    • Impresa
    • Lavoro
    • P. I.
    • Societario
  • DEFINIZIONI
    • Imprenditore commerciale
    • Impresa coniugale
    • Impresa familiare
    • Società per azioni
    • Società in accomandita per azioni
    • Società a responsabilità limitata
    • Società semplice
    • Società in nome collettivo
    • Società in accomandita semplice
    • Brevetto
    • Concordato preventivo
    • Concordato in continuità
    • Fallimento
    • Azione revocatoria fallimentare
    • Finanziamenti dei soci
    • Marchio
    • Patto leonino
    • Versamenti fuori capitale
  • CONTATTI

Home » Commerciale » Lavoro » Lavoro durante la malattia, licenziamento non sempre legittimo

  • LO STUDIO
    • L’avvocato a Roma
    • L’avvocato a Milano
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato d’impresa
    • Diritto civile d’impresa
    • Diritto bancario
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi della consulenza legale
  • GUIDE LEGALI
    • Commerciale
    • Fallimento
    • Impresa
    • Lavoro
    • P. I.
    • Societario
  • DEFINIZIONI
    • Imprenditore commerciale
    • Impresa coniugale
    • Impresa familiare
    • Società per azioni
    • Società in accomandita per azioni
    • Società a responsabilità limitata
    • Società semplice
    • Società in nome collettivo
    • Società in accomandita semplice
    • Brevetto
    • Concordato preventivo
    • Concordato in continuità
    • Fallimento
    • Azione revocatoria fallimentare
    • Finanziamenti dei soci
    • Marchio
    • Patto leonino
    • Versamenti fuori capitale
  • CONTATTI

Lavoro durante la malattia, licenziamento non sempre legittimo

Avv. Beatrice Bellato consulenzalegaleitalia.it Lavoro durante la malattia, licenziamento non sempre legittimo
Lavoro durante la malattia
Avv. Beatrice Bellato

Il dipendente che lavora durante il periodo malattia non agisce in maniera tale da determinante, sempre e comunque, un legittimo provvedimento di licenziamento. A patto che, si intende, lo stesso lavoratore agisca comunque nel rispetto dei doveri generali di correttezza e di buona fede, e degli obblighi contrattuali di diligenza e di fedeltà. A stabilirlo è la Corte di Cassazione, sez. lavoro, con la rencente pronuncia n. 27333/2017 dello scorso novembre, che si è occupata proprio del caso di un uomo che era stato licenziato dal proprio datore di lavoro poiché durante il periodo di assenza per malattia aveva svolto un’attività lavorativa considerata analoga a quella eseguita in esecuzione del rapporto di lavoro in un proprio locale, attiguo alla propria abitazione.

Mentre il licenziamento era stato inizialmente considerato legittimo, la Corte d’Appello ha poi scelto di  riformare parzialmente la sentenza di primo grado, accogliendo la domanda del lavoratore avente come oggetto la declaratoria di illegittimità del licenziamento intimatogli per aver svolto, durante un periodo di assenza per malattia, attività lavorativa corrispondente a quella eseguita quale lavoratore dipendente (lavori di meccanica) in un proprio locale appunto alla propria abitazione.

La sentenza della Corte d’Appello disponeva inoltre la reintegrazione del lavoratore e disponeva in suo favore la condanna a titolo di risarcimento danni delle retribuzioni maturate e maturande dal licenziamento alla reintegra. La decisione della Corte territoriale si fonda principalmente sull’aver ritenuto il limitato impegno lavorativo del dipendente non suscettibile di influire in senso pregiudizievole sul decorso della malattia sofferta e sulle necessità terapeutiche.

Dinanzi a tale sentenza, il datore di lavoro ricorreva in Cassazione.

Violazione degli obblighi di correttezza e di buona fede e lavoro durante la malattia

Nel ricorso, il datore di lavoro denuncia la violazione e la falsa applicazione degli artt. 1175,1375,2104 e 2119 c.c., imputando in occasione alla Corte territoriale di non aver valutato correttamente il comportamento del lavoratore sotto il profilo dell’osservanza degli obblighi di correttezza e buona fede, in relazione all’asserita inosservanza delle prescrizioni mediche.

In aggiunta a ciò, il datore di lavoro porta in Cassazione come secondo motivo quello del vizio di omesso esame di un fatto controverso decisivo per il giudizio, che sarebbe rappresentato dall’identità dell’attività lavorativa svolta durante la malattia con quella oggetto della prestazione resa alla società tale da indurre a dubitare della sussistenza e, comunque, dell’effetto invalidante della malattia lamentata.

Dinanzi a tali ricorsi, gli Ermellini hanno trattato congiuntamente i due motivi presentati singolarmente dal ricorrente, evidenziando come siano del tutto palesemente infondati e, dunque, confermando quanto già valutato nel precedente grado dalla Corte territoriale, che prendendo spunto dal principio peraltro già formulato dalla stessa Cassazione nel suo orientamento prevalente giurisprudenziale, ha asserito che il comportamento del dipendente che presta attività lavorativa durante il periodo di assenza per malattia può costituire giustificato motivo di recesso da parte del datore di lavoro solamente se esso integri una violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà,

configurabile allorchè il comportamento medesimo sia di per sè sufficiente a far presumere l’inesistenza dell’infermità addotta a giustificazione dell’assenza, dimostrando una sua fraudolenta simulazione o quando, valutato in relazione alla natura ed alle caratteristiche dell’infermità denunciata ed alle mansioni svolte nell’ambito del rapporto di lavoro, sia tale da pregiudicare o ritardare, anche potenzialmente, la guarigione ed il rientro in servizio del lavoratore, con violazione dell’obbligazione preparatoria e strumentale rispetto alla corretta esecuzione del contratto, ha disatteso la tesi della Società ricorrente circa la ravvisabilità nella specie di simili evenienze sulla base di un iter valutativo da ritenersi immune da vizi logici e giuridici, per essere l’esclusione, tanto della fraudolenta simulazione, quanto del pregiudizio alla tempestiva ripresa del servizio, fondata sul dato, ammesso dalla stessa Società ricorrente, della marginalità dell’impegno lavorativo, indubbiamente, da un lato, inidoneo a fondare la presunzione dell’inesistenza dell’infermità, del resto accertata in sede di CTU e, dall’altro, tale da rendere il comportamento stesso compatibile con la prescrizione medica del riposo.

Traendo le debite somme da quanto sopra rammentano i giudici della Suprema Corte, si può dunque cercare di formulare una considerazione di massima che potrebbe rafforzare l’orientamento giurisprudenziale peraltro già avviato a suo tempo dagli stessi Ermellini.

Di fatti, nel confermare l’illegittimità del licenziamento e, dunque, ribadire la correttezza del comportamento della Corte territoriale e dai giudici di merito, la Corte di Cassazione ha precisato che lo svolgimento di un’attività lavorativa durante il periodo di assenza per malattia, costituisce un giustificato motivo di recesso solamente in due ipotesi:

  • se il comportamento che è stato posto in essere dal lavoratore è stato sufficiente a far presumere l’inesistenza dell’infermità lamentata, che è stata poi addotta per poter giustificare l’assenza dal proprio posto di lavoro;
  • se il comportamento, avendo in valutazione la natura e le caratteristiche dell’infermità denunciata al proprio datore di lavoro e le mansioni svolte dal dipendente, venga considerata tale da pregiudicare o da ritardare la guarigione e il conseguente rientro in servizio da parte del lavoratore.

Chiarito quanto sopra, è dunque bene evidenziare come solamente in queste due ipotesi possa realmente ravvisarsi una violazione dei doveri di correttezza e di buona fede, tale da legittimare il recesso dal rapporto di lavoro, e dunque la legittimità del provvedimento di licenziamento da parte del datore.

Se invece i comportamenti di cui sopra non si sono verificati, e dunque il lavoratore pur essendo effettivamente malato non ha compromesso il suo pieno rientro in servizio nei tempi minimi necessari attraverso attività che ne potessero pregiudicare o ritardare la guarigione, il licenziamento dovrà essere considerato illegittimo.

Avv. Bellato – diritto civile e contrattuale

Quanto utile è stato questo articolo?

Esprimi il tuo voto

Voto medio 5 / 5. Conteggio voti 1

Nessuna valutazione ad ora: valuta per primo

CONTATTA LO STUDIO LEGALE

    * TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

    Contattando lo studio si presta il consenso al trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 196 del 2003 e del Regolamento UE 679 del 2016.

    Avv. Robeto Tomassoni – tel: 06 56 56 74 63

    Diritto del Lavoro

    • pausa pranzo
      Pausa pranzo troppo spesso allungata? Si rischia il licenziamento – guida rapida
    • frasi offensive orientamento sessuale
      Frasi offensive sull’orientamento sessuale sul luogo di lavoro – guida rapida
    • conciliazione
      Validità della conciliazione in sede aziendale – guida rapida
    • tolleranza datore di lavoro
      La tolleranza del datore di lavoro non legittima la violazione delle regole – guida rapida
    • registro somme e valori
      Il Registro Somme e Valori del notaio – guida rapida
    • cud e tfr
      CUD e prova del pagamento del TFR – guida rapida
    • mobbing
      Come provare il mobbing sul luogo di lavoro – guida rapida
    • licenziamento
      Dove comunicare il licenziamento al lavoratore – guida rapida
    • contestazione
      Reintegrato il lavoratore licenziato senza preventiva contestazione – guida rapida
    • ritardo
      Licenziato perché arriva in ritardo, quando è lecito? – guida rapida
    • fotoreporter
      Fotoreporter: quando è dipendente o lavoratore autonomo – guida rapida
    • lavoro fuori sede
      Lavoro fuori sede, licenziato il dipendente che falsifica il report – guida rapida
    • contratti a termine
      Contratti a termine contigui uguale contratto a tempo indeterminato? – guida rapida
    • lavoratore maleducato
      Il lavoratore maleducato può essere licenziato – guida rapida
    • sciopero
      Non è sciopero se non c’è una deliberazione collettiva – guida rapida
    • lavoratore autonomo
      Calcolo risarcimento per ridotta capacità del lavoratore autonomo – guida rapida
    • dirigente
      Il dirigente inadeguato si può licenziare – guida rapida
    • certificato di malattia
      Certificato di malattia falso e licenziamento – guida rapida
    • trattenute stipendio
      Trattenute sullo stipendio e cessione del quinto – guida rapida
    • obbligo repechage
      Obbligo di repechage, i requisiti da rispettare – guida rapida
    • registro somme e valori
      Licenziamento per rifiuto part time – guida rapida
    • restituzione naspi
      Restituzione integrale NASPI e incostituzionalità della norma – guida rapida
    • buono pasto
      Quante ore di lavoro per avere diritto al buono pasto – guida rapida
    • licenziato stampe
      Licenziato per aver stampato troppo: legittimo o no? – guida rapida
    • riposo compensativo
      Mancato riposo compensativo, la natura del danno per il lavoratore – guida rapida
    • licenziamento
      Licenziamento collettivo, contano anche le mansioni passate – guida rapida
    • atteggiamenti ostruzionistici
      Atteggiamenti ostruzionistici al lavoro, legittimo il licenziamento – guida rapida
    • influencer marketing
      Marketing influencer: la qualificazione del rapporto di lavoro – guida rapida
    • decreto pnrr
      Decreto PNRR: cosa cambia nel diritto del lavoro – guida rapida
    • prescrizione dei crediti retributivi
      Prescrizione dei crediti retributivi nel pubblico impiego – guida rapida
    • carta del docente
      Carta del docente per i precari – guida completa
    • Tredicesima
      Crediti di lavoro: come sono tutelati e quando si prescrivono – una guida rapida
    • tfr0
      TFR, la liquidazione si può pignorare
    • noleggio con conducente
      Noleggio con conducente, requisiti e limiti secondo Cassazione – guida rapida
    • licenziamento
      Licenziamento illegittimo, risarcimento dovuto anche se è privo di effetti – guida rapida
    • reato di mobbing
      Mobbing, quali elementi configurano l’ipotesi di reato
    • buoni pasto
      Buoni pasto, quando il dipendente ne ha diritto – guida rapida
    • mance
      Mance tassate o no? Ecco la posizione della Corte di Cassazione
    • Licenziamento individuale
      Il licenziamento individuale – la guida completa
    • vaccinazione aziendale
      Vaccinazione aziendale, cosa prevede il Protocollo anti-Covid
    • Chi Siamo
    • Consulenza Legale Online
    • Marketing per Studi Legali e Avvocati
    • Focus On
    • Contatti
    hello@consulenzalegaleitalia.it|+39 06 5656 9472