hello@consulenzalegaleitalia.it | +39 06 5656 9472
  • LO STUDIO
    • L’avvocato a Roma
    • L’avvocato a Milano
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato d’impresa
    • Diritto civile d’impresa
    • Diritto bancario
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi della consulenza legale
Consulenza Legale Italia
  • GUIDE LEGALI
    • Commerciale
    • Fallimento
    • Impresa
    • Lavoro
    • P. I.
    • Societario
  • DEFINIZIONI
    • Imprenditore commerciale
    • Impresa coniugale
    • Impresa familiare
    • Società per azioni
    • Società in accomandita per azioni
    • Società a responsabilità limitata
    • Società semplice
    • Società in nome collettivo
    • Società in accomandita semplice
    • Brevetto
    • Concordato preventivo
    • Concordato in continuità
    • Fallimento
    • Azione revocatoria fallimentare
    • Finanziamenti dei soci
    • Marchio
    • Patto leonino
    • Versamenti fuori capitale
  • CONTATTI

Home » Commerciale » Lavoro » Certificato di malattia falso e licenziamento – guida rapida

  • LO STUDIO
    • L’avvocato a Roma
    • L’avvocato a Milano
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato d’impresa
    • Diritto civile d’impresa
    • Diritto bancario
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi della consulenza legale
  • GUIDE LEGALI
    • Commerciale
    • Fallimento
    • Impresa
    • Lavoro
    • P. I.
    • Societario
  • DEFINIZIONI
    • Imprenditore commerciale
    • Impresa coniugale
    • Impresa familiare
    • Società per azioni
    • Società in accomandita per azioni
    • Società a responsabilità limitata
    • Società semplice
    • Società in nome collettivo
    • Società in accomandita semplice
    • Brevetto
    • Concordato preventivo
    • Concordato in continuità
    • Fallimento
    • Azione revocatoria fallimentare
    • Finanziamenti dei soci
    • Marchio
    • Patto leonino
    • Versamenti fuori capitale
  • CONTATTI

Certificato di malattia falso e licenziamento – guida rapida

Avv. Beatrice Bellato consulenzalegaleitalia.it Certificato di malattia falso e licenziamento – guida rapida
certificato di malattia
Avv. Beatrice Bellato

Certificato di malattia falso e licenziamento – guida rapida

  • Il ricorso in Cassazione
  • L’onere della prova
  • L’omesso esame di fatto decisivo
  • L’indennità risarcitoria e la reintegra

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 20891 del 26.07.2024, ha affermato che è illegittimo il licenziamento del lavoratore che giustifica la propria assenza per malattia del figlio con certificati medici falsi, nel caso in cui lo stesso dipendente non abbia contribuito a falsificare la certificazione.

Vediamo insieme quali sono state le caratteristiche del caso affrontato e in che modo i giudici sono arrivati a tale considerazione.

Il ricorso in Cassazione per certificato di malattia falso

La Corte d’Appello di Roma ha respinto il reclamo proposto dal datore di lavoro contro la sentenza del Tribunale della stessa sede con cui viene accolta l’opposizione proposta dal dipendente, e con cui è dichiarata l’illegittimità del licenziamento disciplinare irrogato al medesimo, ordinando la reintegra nel posto di lavoro, e condannando la società al pagamento di indennità risarcitoria pari agli importi dovuti dal giorno della sospensione dalla paga e dal servizio sino all’effettiva reintegra.

In particolare, la Corte di merito ha osservato che:

  • il comportamento addebitato al lavoratore consisteva nell’aver violato i principi fondamentali inerenti al rapporto di lavoro. Il lavoratore ha infatti presentato certificazioni mediche false a giustificazione di giornate di assenza a causa della malattia del figlio. La vicenda coinvolge anche altri lavoratori e uno studio medico, da cui è originato un procedimento penale;
  • al lavoratore non veniva imputato di aver falsificato o contribuito a falsificare i certificati in questione;
  • la prova della consapevolezza da parte del lavoratore della non autenticità della documentazione al fine di farne uso traendone un indebito vantaggio, così da compromettere il vincolo fiduciario, non era emersa in giudizio. Non poteva inoltre essere oggetto di presunzione per il solo fatto che il lavoratore avesse utilizzato i certificati;
  • ne derivava che il comportamento del dipendente risultava privo del carattere di illiceità sotto il profilo soggettivo, per mancanza di coscienza e volontà riguardo all’antigiuridicità della propria condotta.

L’onere della prova

Con il primo motivo il datore di lavoro deduce l’erronea attribuzione dell’onere della prova ad una parte diversa da quella che ne era onerata, affermando che l’onere di accertamento della genuinità dei certificati non poteva che competere al lavoratore.

Per i giudici di Cassazione il motivo non è però fondato. È infatti integrata la violazione dell’art. 2697 c.c., deducibile per cassazione, ai sensi dell’art. 360, n. 3 c.p.c., soltanto nell’ipotesi in cui il giudice abbia attribuito l’onere della prova ad una parte diversa da quella che ne sia onerata, secondo le regole di scomposizione delle fattispecie basate sulla differenza tra fatti costitutivi ed eccezioni.

I giudici di legittimità rammentano inoltre che in materia opera la regola generale di cui all’art. 5, legge n. 604/1966, che pone a carico del datore di lavoro l’onere della prova della sussistenza della giusta causa o del giustificato motivo di licenziamento.

In questo ambito, prosegue la sentenza, la Corte d’Appello ha compiuto una valutazione complessiva delle prove proposte dalle parti. Ha dunque ritenuto non provata la sussistenza dell’elemento soggettivo del fatto illecito contestato, anche se materialmente accertato (rappresentato dalla consapevolezza della falsità dei certificati medici utilizzati, posto che il fatto materiale della falsificazione non era addebitato al lavoratore).

Per i giudici della Suprema Corte non vi sarebbe dunque alcuna inversione della prova nei termini prospettati da parte ricorrente.

L’omesso esame di fatto decisivo sul certificato di malattia

Con il secondo motivo il datore di lavoro deduce l’omesso esame di fatto decisivo oggetto di contraddittorio tra le parti. La Corte territoriale non avrebbe infatti dato rilevanza al fatto che due dei certificati in contestazione risultavano essere perfettamente sovrapponibili e pertanto essere uno la riproduzione dell’altro.

Per i giudici di legittimità, però, il motivo è inammissibile.

Ricordano infatti come la Corte d’Appello avesse confermato le statuizioni della sentenza di primo grado e realizzato così l’ipotesi di doppia conforme rilevante ai sensi dell’art. 348-ter c.p.c. (ora 360, comma 4, c.p.c.) e dell’art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c. Ricordiamo, in altri termini, che quando la pronuncia di appello conferma la decisione di primo grado per le stesse ragioni, sugli stessi fatti posti a base della decisione impugnata, il ricorso per Cassazione può essere proposto esclusivamente per i motivi di cui all’art. 360, primo comma, nn. 1), 2), 3), 4), c.p.c.

Rammentiamo altresì che ricorre l’ipotesi di doppia conforme, e dunque di inammissibilità della censura ex art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c., non solo quando la decisione di secondo grado è interamente corrispondente a quella di primo grado, ma anche quando le due statuizioni sono fondate sul medesimo iter logico-argomentativo in relazione ai fatti principali oggetto della causa, non ostandovi che il giudice di appello abbia aggiunto argomenti ulteriori per rafforzare o precisare la statuizione già assunta dal primo giudice.

L’indennità risarcitoria e la reintegra

Con il terzo motivo il datore di lavoro deduce la violazione dell’art. 18, commi 4 e 5, legge n. 300/1970, per non essere stata applicata l’indennità risarcitoria nei minimi di legge in luogo della reintegra.

In questo caso, affermano i giudici di legittimità, il motivo è infondato.

I giudici della Suprema Corte ricordano infatti che è stato già chiarito dalla giurisprudenza di legittimità che in tema di licenziamento individuale per giusta causa, l’insussistenza del fatto contestato, che rende applicabile la tutela reintegratoria ai sensi dell’art. 18, comma 4, st. lav., come modificato dall’art. 1, comma 42, lett. b), della legge n. 92 del 2012, comprende anche l’ipotesi del fatto sussistente, ma privo del carattere di illiceità (anche sotto il profilo dell’elemento soggettivo).

Ancora, i giudici rammentano che è stato precisato come la tutela reintegratoria ex art. 18, comma 4, st. lav. novellato, applicabile ove sia ravvisata l’insussistenza del fatto contestato, comprende anche l’ipotesi di assenza ontologica del fatto e quella di fatto sussistente ma privo del carattere di illiceità.

Quanto utile è stato questo articolo?

Esprimi il tuo voto

Voto medio 0 / 5. Conteggio voti 0

Nessuna valutazione ad ora: valuta per primo

CONTATTA LO STUDIO LEGALE

    Avv. Bellato, Padova – tel: 3397692552

    Diritto del Lavoro

    • pausa pranzo
      Pausa pranzo troppo spesso allungata? Si rischia il licenziamento – guida rapida
    • frasi offensive orientamento sessuale
      Frasi offensive sull’orientamento sessuale sul luogo di lavoro – guida rapida
    • conciliazione
      Validità della conciliazione in sede aziendale – guida rapida
    • tolleranza datore di lavoro
      La tolleranza del datore di lavoro non legittima la violazione delle regole – guida rapida
    • registro somme e valori
      Il Registro Somme e Valori del notaio – guida rapida
    • cud e tfr
      CUD e prova del pagamento del TFR – guida rapida
    • mobbing
      Come provare il mobbing sul luogo di lavoro – guida rapida
    • licenziamento
      Dove comunicare il licenziamento al lavoratore – guida rapida
    • contestazione
      Reintegrato il lavoratore licenziato senza preventiva contestazione – guida rapida
    • ritardo
      Licenziato perché arriva in ritardo, quando è lecito? – guida rapida
    • fotoreporter
      Fotoreporter: quando è dipendente o lavoratore autonomo – guida rapida
    • lavoro fuori sede
      Lavoro fuori sede, licenziato il dipendente che falsifica il report – guida rapida
    • contratti a termine
      Contratti a termine contigui uguale contratto a tempo indeterminato? – guida rapida
    • lavoratore maleducato
      Il lavoratore maleducato può essere licenziato – guida rapida
    • sciopero
      Non è sciopero se non c’è una deliberazione collettiva – guida rapida
    • lavoratore autonomo
      Calcolo risarcimento per ridotta capacità del lavoratore autonomo – guida rapida
    • dirigente
      Il dirigente inadeguato si può licenziare – guida rapida
    • certificato di malattia
      Certificato di malattia falso e licenziamento – guida rapida
    • trattenute stipendio
      Trattenute sullo stipendio e cessione del quinto – guida rapida
    • obbligo repechage
      Obbligo di repechage, i requisiti da rispettare – guida rapida
    • registro somme e valori
      Licenziamento per rifiuto part time – guida rapida
    • restituzione naspi
      Restituzione integrale NASPI e incostituzionalità della norma – guida rapida
    • buono pasto
      Quante ore di lavoro per avere diritto al buono pasto – guida rapida
    • licenziato stampe
      Licenziato per aver stampato troppo: legittimo o no? – guida rapida
    • riposo compensativo
      Mancato riposo compensativo, la natura del danno per il lavoratore – guida rapida
    • licenziamento
      Licenziamento collettivo, contano anche le mansioni passate – guida rapida
    • atteggiamenti ostruzionistici
      Atteggiamenti ostruzionistici al lavoro, legittimo il licenziamento – guida rapida
    • influencer marketing
      Marketing influencer: la qualificazione del rapporto di lavoro – guida rapida
    • decreto pnrr
      Decreto PNRR: cosa cambia nel diritto del lavoro – guida rapida
    • prescrizione dei crediti retributivi
      Prescrizione dei crediti retributivi nel pubblico impiego – guida rapida
    • carta del docente
      Carta del docente per i precari – guida completa
    • Tredicesima
      Crediti di lavoro: come sono tutelati e quando si prescrivono – una guida rapida
    • tfr0
      TFR, la liquidazione si può pignorare
    • noleggio con conducente
      Noleggio con conducente, requisiti e limiti secondo Cassazione – guida rapida
    • licenziamento
      Licenziamento illegittimo, risarcimento dovuto anche se è privo di effetti – guida rapida
    • reato di mobbing
      Mobbing, quali elementi configurano l’ipotesi di reato
    • buoni pasto
      Buoni pasto, quando il dipendente ne ha diritto – guida rapida
    • mance
      Mance tassate o no? Ecco la posizione della Corte di Cassazione
    • Licenziamento individuale
      Il licenziamento individuale – la guida completa
    • vaccinazione aziendale
      Vaccinazione aziendale, cosa prevede il Protocollo anti-Covid
    • Chi Siamo
    • Consulenza Legale Online
    • Marketing Avvocati e Studi Legali
    • Focus On
    • Contatti
    hello@consulenzalegaleitalia.it|+39 06 5656 9472