• LO STUDIO
    • L’avvocato a Milano
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato d’impresa
    • Diritto civile d’impresa
    • Diritto bancario
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi della consulenza legale
Consulenza Legale Italia
  • GUIDE LEGALI
    • Commerciale
    • Fallimento
    • Impresa
    • Lavoro
    • P. I.
    • Societario
  • DEFINIZIONI
    • Imprenditore commerciale
    • Impresa coniugale
    • Impresa familiare
    • Società per azioni
    • Società in accomandita per azioni
    • Società a responsabilità limitata
    • Società semplice
    • Società in nome collettivo
    • Società in accomandita semplice
    • Brevetto
    • Concordato preventivo
    • Concordato in continuità
    • Fallimento
    • Azione revocatoria fallimentare
    • Finanziamenti dei soci
    • Marchio
    • Patto leonino
    • Versamenti fuori capitale
  • CONTATTI

Home » Commerciale » Lavoro » Licenziato perché arriva in ritardo, quando è lecito? – guida rapida

  • LO STUDIO
    • L’avvocato a Milano
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato d’impresa
    • Diritto civile d’impresa
    • Diritto bancario
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi della consulenza legale
  • GUIDE LEGALI
    • Commerciale
    • Fallimento
    • Impresa
    • Lavoro
    • P. I.
    • Societario
  • DEFINIZIONI
    • Imprenditore commerciale
    • Impresa coniugale
    • Impresa familiare
    • Società per azioni
    • Società in accomandita per azioni
    • Società a responsabilità limitata
    • Società semplice
    • Società in nome collettivo
    • Società in accomandita semplice
    • Brevetto
    • Concordato preventivo
    • Concordato in continuità
    • Fallimento
    • Azione revocatoria fallimentare
    • Finanziamenti dei soci
    • Marchio
    • Patto leonino
    • Versamenti fuori capitale
  • CONTATTI

Licenziato perché arriva in ritardo, quando è lecito? – guida rapida

Avv. Beatrice Bellato consulenzalegaleitalia.it Licenziato perché arriva in ritardo, quando è lecito? – guida rapida
ritardo
Avv. Beatrice Bellato

Licenziato perché arriva in ritardo, quando è lecito? – guida rapida

  • Il licenziamento per ripetuti ritardi sul lavoro
  • Il ricorso in Cassazione
  • Le motivazioni della Corte di Cassazione

Può essere licenziato il dipendente che arriva in ritardo? Se il comportamento è reiterato nel tempo, la risposta non può che essere positiva e, a confermarla, è l’ordinanza n. 28929 dell’11 novembre 2024 della Corte di Cassazione.

Proviamo a ricostruire il caso e comprendere come la Corte di legittimità sia giunta a tali conclusioni.

Il licenziamento per ripetuto ritardo sul lavoro

La Corte d’appello di Napoli ha respinto il reclamo di un lavoratore, confermando la sentenza di primo grado che, al pari dell’ordinanza pronunciata all’esito della fase sommaria, aveva rigettato l’impugnativa del licenziamento per giustificato motivo soggettivo intimatogli dal datore di lavoro con lettera del 4.2.2019.

Nel far ciò, la Corte d’appello ha premesso che al lavoratore, con lettera del 10.1.2019, era stato contestato il mancato rispetto dell’orario di lavoro nei giorni 4, 12 e 24 dicembre 2018 nonché la recidiva in relazione ai provvedimenti irrogativi di sanzioni disciplinari, con note rispettivamente del 9.1.2017, 20.2.2017 e 27.9.2018.

La Corte ha dunque ritenuto sussistente la recidiva, osservando che della prima sanzione conservativa si potesse tener conto ai fini del licenziamento dovendosi considerare quale dies ad quem del termine di due anni, previsto dall’art. 7, St. Lav., la lettera di contestazione (10.1.2019) e non il momento di adozione del provvedimento espulsivo.

Ancora, ha giudicato come legittima la sanzione conservativa irrogata con nota del 27.9.2018 (per omesso invio di certificazione medica a giustificazione dell’assenza del 13.8.2918) e superflua la verifica della legittimità della sanzione applicata con nota del 20.2.2017. L’art. 48, lett. g) del CCNL Pulizia Industria e Multiservizi permette infatti il licenziamento con preavviso in caso di recidiva in qualunque delle mancanze contemplate nell’art. 47, quando siano stati comminati due provvedimenti di sospensione.

Ha pertanto valutato la sanzione espulsiva proporzionata alla gravita della condotta contestata.

Contro tale sanzione il dipendente ha ricorso in Cassazione.

Il ricorso in Cassazione per licenziamento su ritardo al lavoro

Il dipendente ha articolato il proprio ricorso in Cassazione con cinque motivi. Con il primo motivo deduce, ai sensi dell’art. 360, comma 1, n. 3 c.p.c., la violazione o falsa applicazione dell’art. 2119, dell’art. 3, della legge n. 604 del 1966, degli artt. 7 e 18, commi 3 e 4, della legge n. 300 del 1970, come modificato dalla legge 92 del 2012 dell’art. 48 CCNL per i dipendenti da imprese di pulizie e multiservizi del 31.5.2011, per avere la Corte d‘appello fatto decorrere la retrodatazione del termine biennale entro cui tener conto delle sanzioni disciplinari conservative dalla data della lettera di contestazione anziché dalla data della lettera di licenziamento.

Con il secondo motivo deduce ai sensi dell’art. 360, comma n. 3 c.p.c., la violazione o falsa applicazione dell’art. 2119, dell’art. 3, legge n. 604 del 1966, degli artt. 7 e 18, commi 3 e 4 della legge n. 300 del 1970, come modificato dalla legge 92/2012, dell’art. 46 CCNL, per non avere la Corte d’appello tenuto conto della consumazione del potere disciplinare in quanto la sanzione conservativa di cui alla nota del 20.2,2017 è stata comunicata oltre il termine di 15 giorni previsto dall’art. 46 CCNL, senza peraltro contestazione della recidiva.

SI arriva così al terzo motivo, con cui il lavoratore deduce, ai sensi dell’art. 360, comma n. 3 c.p.c., la violazione o falsa applicazione dell’art. 2119, dell’art. 3, legge n. 604 del 1966, degli artt. 7 e 18, commi 3 e 4, della legge n. 300 del 1970, come modificato dalla legge n. 92 del 2012, dell’art. 51 CCNL, per non avere la Corte d’appello considerato che l’illecito disciplinare per l’assenza dovuta a malattia sussiste solo se l’azienda richiede la certificazione medica.

Gli altri motivi di ricorso

Con il quarto motivo si deduce, ai sensi dell‘art. 360, comma 1, n. 3 c.p.c., la violazione o falsa applicazione dell’art. 2119, dell’art. 3, legge n. 604 del 1966, degli artt. 7 e 18, commi 3 e 4, della legge n. 300 del 1970, come modificato dalla legge 92 del 2012. Per il ricorrente, infatti, la Corte d’appello non avrebbe considerato tutte le circostanze del caso concreto per affermare la proporzionalità tra l’inadempimento del lavoratore e la sanzione espulsiva.

Infine, con quinto e ultimo motivo, si imputa alla sentenza, ai sensi dell’art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c., di aver omesso l’esame di un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti, relativamente alla eccepita violazione dell’art. 46 CCNL per non avere tenuto conto della consumazione del potere disciplinare relativamente alla sanzione conservativa di cui alla nota del 20.2.2017 in quanto comunicata oltre il termine di 15 giorni previsto dall’art. 46 CCNL e senza contestazione della recidiva.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

Per prima cosa, i giudici di Cassazione ricordano che l’espressione adoperata dall’art. 7, ultimo comma, St. lav., secondo cui

non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione

secondo il suo inequivoco tenore letterale, impedisce di far leva sui precedenti disciplinari dopo due anni dalla applicazione delle sanzioni. Permette invece, al contrario, di tener conto e valutare detti precedenti entro il biennio “ad ogni effetto”, e pertanto anche ai fini della “contestazione” disciplinare.

La locuzione “ad ogni effetto”, per la sua ampiezza e per l’assenza di ogni preclusione, non può essere letta, come riferita al solo provvedimento di licenziamento, così da far coincidere, come preteso dal ricorrente, dies ad quem del biennio con la decisione di recesso.

Il secondo e il quinto motivo vengono invece ritenuti inammissibili perché non si confrontano con la ratio decidendi della sentenza impugnata, la quale ha giudicato superfluo, ai fini della recidiva rilevante ai sensi dell’art. 48, lett. g) CCNL, il precedente disciplinare di cui alla nota del 20.2.2017 (sentenza, p. 7, penultimo cpv.).

Sempre per i giudici di legittimità, il quinto motivo è inammissibile per la disciplina della cd. doppia conforme, di cui all‘art. 348 ter c.p.c. (ora art. 360, comma 4 c.p.c.).

Il terzo motivo è invece infondato, considerato che l’inadempimento addebitato al dipendente concerne l’assenza ingiustificata nel giorno 13.8.2018. La Corte di merito ha accertato, sulla base dei documenti prodotti e delle deposizioni raccolte, che quella assenza (per cui il dipendente aveva comunicato di essere in malattia) è rimasta priva di qualsiasi giustificazione, atteso che nessun certificato medico è stato consegnato o trasmesso alla società.

Non si può inoltre giungere a conclusioni diverse con la previsione dell’art. 51 del CCNL, che subordina ad una richiesta del datore di lavoro l’obbligo del lavoratore di inviare “il numero identificativo del certificato medico telematico” ma non l’obbligo di giustificare l’assenza.

È altresì infondato il quarto motivo di ricorso, considerato che la Corte d’appello si è attenuta ai canoni giurisprudenziali attraverso cui sono state definite le nozioni legali di giusta causa e di proporzionalità della misura espulsiva. Ha inoltre valutato con motivo la gravita dell’addebito sottolineando come il lavoratore si fosse

ripetutamente dimostrato inaffidabile e totalmente noncurante delle disposizioni ricevute o addirittura dei provvedimenti disciplinari di natura conservativa che per lui avrebbero dovuto costituire un campanello d’allarme, un’ammonizione a tenere comportamenti più corretti nel futuro.

Per queste ragioni il ricorso è stato respinto.

Quanto utile è stato questo articolo?

Esprimi il tuo voto

Voto medio 0 / 5. Conteggio voti 0

Nessuna valutazione ad ora: valuta per primo

CONTATTA LO STUDIO LEGALE

    * TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

    Contattando lo studio si presta il consenso al trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 196 del 2003 e del Regolamento UE 679 del 2016.

    Avv. Bellato – tel: 3397692552

    Diritto del Lavoro

    • pausa pranzo
      Pausa pranzo troppo spesso allungata? Si rischia il licenziamento – guida rapida
    • frasi offensive orientamento sessuale
      Frasi offensive sull’orientamento sessuale sul luogo di lavoro – guida rapida
    • conciliazione
      Validità della conciliazione in sede aziendale – guida rapida
    • tolleranza datore di lavoro
      La tolleranza del datore di lavoro non legittima la violazione delle regole – guida rapida
    • registro somme e valori
      Il Registro Somme e Valori del notaio – guida rapida
    • cud e tfr
      CUD e prova del pagamento del TFR – guida rapida
    • mobbing
      Come provare il mobbing sul luogo di lavoro – guida rapida
    • licenziamento
      Dove comunicare il licenziamento al lavoratore – guida rapida
    • contestazione
      Reintegrato il lavoratore licenziato senza preventiva contestazione – guida rapida
    • ritardo
      Licenziato perché arriva in ritardo, quando è lecito? – guida rapida
    • fotoreporter
      Fotoreporter: quando è dipendente o lavoratore autonomo – guida rapida
    • lavoro fuori sede
      Lavoro fuori sede, licenziato il dipendente che falsifica il report – guida rapida
    • contratti a termine
      Contratti a termine contigui uguale contratto a tempo indeterminato? – guida rapida
    • lavoratore maleducato
      Il lavoratore maleducato può essere licenziato – guida rapida
    • sciopero
      Non è sciopero se non c’è una deliberazione collettiva – guida rapida
    • lavoratore autonomo
      Calcolo risarcimento per ridotta capacità del lavoratore autonomo – guida rapida
    • dirigente
      Il dirigente inadeguato si può licenziare – guida rapida
    • certificato di malattia
      Certificato di malattia falso e licenziamento – guida rapida
    • trattenute stipendio
      Trattenute sullo stipendio e cessione del quinto – guida rapida
    • obbligo repechage
      Obbligo di repechage, i requisiti da rispettare – guida rapida
    • registro somme e valori
      Licenziamento per rifiuto part time – guida rapida
    • restituzione naspi
      Restituzione integrale NASPI e incostituzionalità della norma – guida rapida
    • buono pasto
      Quante ore di lavoro per avere diritto al buono pasto – guida rapida
    • licenziato stampe
      Licenziato per aver stampato troppo: legittimo o no? – guida rapida
    • riposo compensativo
      Mancato riposo compensativo, la natura del danno per il lavoratore – guida rapida
    • licenziamento
      Licenziamento collettivo, contano anche le mansioni passate – guida rapida
    • atteggiamenti ostruzionistici
      Atteggiamenti ostruzionistici al lavoro, legittimo il licenziamento – guida rapida
    • influencer marketing
      Marketing influencer: la qualificazione del rapporto di lavoro – guida rapida
    • decreto pnrr
      Decreto PNRR: cosa cambia nel diritto del lavoro – guida rapida
    • prescrizione dei crediti retributivi
      Prescrizione dei crediti retributivi nel pubblico impiego – guida rapida
    • carta del docente
      Carta del docente per i precari – guida completa
    • Tredicesima
      Crediti di lavoro: come sono tutelati e quando si prescrivono – una guida rapida
    • tfr0
      TFR, la liquidazione si può pignorare
    • noleggio con conducente
      Noleggio con conducente, requisiti e limiti secondo Cassazione – guida rapida
    • licenziamento
      Licenziamento illegittimo, risarcimento dovuto anche se è privo di effetti – guida rapida
    • reato di mobbing
      Mobbing, quali elementi configurano l’ipotesi di reato
    • buoni pasto
      Buoni pasto, quando il dipendente ne ha diritto – guida rapida
    • mance
      Mance tassate o no? Ecco la posizione della Corte di Cassazione
    • Licenziamento individuale
      Il licenziamento individuale – la guida completa
    • vaccinazione aziendale
      Vaccinazione aziendale, cosa prevede il Protocollo anti-Covid
    • Chi Siamo
    • Consulenza Legale Online
    • Contatti
    CLI