• LO STUDIO
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato Penalista
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi consulenza legale
Consulenza Legale Italia
  • GUIDE LEGALI
    • Diritto Penale
    • Circolazione Stradale
    • Reati e animali
    • Reati Informatici
      • Diffamazione a mezzo stampa
    • Sessuali e Famiglia
      • Stalking
    • Onore
      • Diffamazione
      • Ingiuria
    • Patrimonio
      • Appropriazione indebita
      • Bancarotta fraudolenta
      • Estorsione
      • Insider trading
      • Usura
    • Responsabilità Penale
  • DEFINIZIONI
    • Diritto penale: cos’è
    • Processo penale: come si svolge?
    • Avviso conclusione delle indagini
    • Decreto penale di condanna
    • Giudizio abbreviato
    • Giudizio direttissimo
    • Interrogatorio penale
    • Messa alla prova
    • Oblazione nel diritto penale
    • Patteggiamento
    • Querela
    • Udienza preliminare
  • CONTATTI

Home » Penale » Patrimonio » Il reato di autoriciclaggio – una guida rapida

  • LO STUDIO
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato Penalista
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi consulenza legale
  • GUIDE LEGALI
    • Diritto Penale
    • Circolazione Stradale
    • Reati e animali
    • Reati Informatici
      • Diffamazione a mezzo stampa
    • Sessuali e Famiglia
      • Stalking
    • Onore
      • Diffamazione
      • Ingiuria
    • Patrimonio
      • Appropriazione indebita
      • Bancarotta fraudolenta
      • Estorsione
      • Insider trading
      • Usura
    • Responsabilità Penale
  • DEFINIZIONI
    • Diritto penale: cos’è
    • Processo penale: come si svolge?
    • Avviso conclusione delle indagini
    • Decreto penale di condanna
    • Giudizio abbreviato
    • Giudizio direttissimo
    • Interrogatorio penale
    • Messa alla prova
    • Oblazione nel diritto penale
    • Patteggiamento
    • Querela
    • Udienza preliminare
  • CONTATTI

Il reato di autoriciclaggio – una guida rapida

Avv. Beatrice Bellato consulenzalegaleitalia.it Il reato di autoriciclaggio – una guida rapida
autoriciclaggio
Avv. Beatrice Bellato

L’autoriciclaggio – indice

  • Cos’è l’autoriciclaggio
  • L’elemento soggettivo e oggettivo
  • La consumazione del reato
  • Le sanzioni

Introdotto nel nostro ordinamento di recente (l. 186/2014), l’autoriciclaggio è un reato commesso da colui che impiega, sostituisce, trasferisce in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, denaro, beni o altre utilità che provengono dalla commissione di un delitto non colposo, per poter ostacolare nel concreto l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

Dedicheremo a questo tema una serie di approfondimento. Cominciamo oggi con una panoramica generale di tale delitto contro il patrimonio, soffermandoci sulla definizione e sui principali elementi di configurabilità.

Cos’è l’autoriciclaggio

Per definire l’autoriciclaggio giova rammentare il dispositivo dell’art. 648 ter del Codice penale, secondo cui

si applica la pena (…) a chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa. (…)

Ci troviamo dunque dinanzi a un reato:

  • plurioffensivo: la norma codifica un delitto che oltre al patrimonio tutela altri beni giuridici come l’amministrazione della giustizia, l’ordine pubblico, l’ordine economico-finanziario;
  • proprio: il reato può essere commesso solamente dall’autore del reato presupposto o dal concorrente nel medesimo, contrariamente ai reati comuni che possono essere commessi da chiunque;
  • la cui condotta deve essere idonea nel concreto ad ostacolare l’identificazione dell’origine delittuosa dei beni. Come sancito chiaramente dal dispositivo, la condotta consiste nell’impiego, nella sostituzione, nel trasferimento in attività economiche di denaro, beni o altra utilità di provenienza illecita, in modo da ostacolarne l’identificazione, da parte di chi abbia commesso lo stesso delitto presupposto o da parte del concorrente nello stesso. Non è invece punibile la condotta di colui che si limita alla mera utilizzazione o al mero godimento personale.

Ci troviamo dunque dinanzi a una norma che vuole evitare e scoraggiare comportamenti incongrui nell’economia legale, sanzionando l’autore del delitto presupposto, che autoricicla i proventi del delitto che ha precedentemente commesso.

Non sfugge infatti come spesso le risorse ottenute tramite il delitto presupposto sia investite in attività economiche lecite. Dunque, si realizza un vero e proprio inquinamento potenziale nell’economia legale.

Elemento soggettivo e oggettivo dell’autoriciclaggio

Costituisce elemento soggettivo del reato di autoriciclaggio il dolo generico. Il soggetto agente deve infatti avere la coscienza e la volontà di impiegare, di sostituire o di trasferire in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità che provengano dalla commissione di un delitto non colposo che è stato anteriormente commesso.

Per quanto attiene invece l’elemento oggettivo, è necessario, ai fini della punibilità penale, che le attività poste in essere abbiano la caratteristica di essere idonee a ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa dei beni o delle altre utilità.

Il riferimento all’avverbio concretamente non sembra essere casuale. Secondo orientamento giurisprudenziale largamente prevalente, infatti, il legislatore avrebbe utilizzato tale termine per poter delineare una condotta che sia dotata di evidente capacità dissimulatoria. Dunque, non sarebbe penalmente rilevante quella condotta che ha solo “rallentato” la procedura di identificazione della provenienza illecita dei beni.

Non sembrano poi esserci dubbi sul fatto che per attività economica si può intendere quanto previsto dal codice civile al noto art. 2082 c.c., secondo cui

è imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.

Per quanto invece riguarda il riferimento all’attività finanziaria, ci si può ben riferire a quanto introdotto dall’art. 106 d.lgs. 1 settembre 1993, n. 385 (Testo Unico Bancario).

Il momento della consumazione del reato

Quello di autoriciclaggio è evidentemente un reato a consumazione istantanea. Sebbene, in sostanza, si possa ammettere che le condotte che configurano il delitto siano realizzate in maniera multipla e in tempi diversi. Tuttavia, in questo caso, solo alcune di esse integreranno la fattispecie di cui parliamo all’odierno approfondimento.

Peraltro, non sfugge come possa sorgere una diversa analisi a seconda del momento della consumazione del reato, se questo è realizzato con più condotte.

Il reato è infatti in vigore nel nostro ordinamento solo dal 1 gennaio 2015. Dunque, se il primo atto di reimpiego delle somme avviene dopo questa data, e si è protratto nel tempo, la consumazione dovrebbe coincidere con la data dell’ultimo reimpiego dotato di capacità ostacolatoria della provenienza illecita.

Risulta evidente e di particolare rilevanza rammentare come individuare con certezza il momento della consumazione del reato sia di interesse anche per poter calcolare la decorrenza della prescrizione.

In tale ambito, sottolineiamo come secondo le norme generali dell’art. 157 c.p., cui si può ricorrere in questa ipotesi di delitto, il reato si estingue decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge.

Leggi anche Ricettazione – una guida rapida

Le sanzioni dell’autoriciclaggio

Concludiamo questo breve approfondimento introduttivo sull’autoriciclaggio con un breve richiamo sulle sanzioni.

L’art. 648 ter afferma infatti che la condotta di cui sopra viene punita con la reclusione da due a otto anni e con la multa da 5.000 a 25.000 euro. La stessa pena è applicata se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da un delitto commesso “con le condizioni o le finalità di cui all’articolo 7 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203, e successive modificazioni”.

I commi successivi a quello già introdotto rammentano però che:

si applica la pena della reclusione da uno a quattro anni e della multa da euro 2.500 a euro 12.500 se il denaro, i beni o le altre utilità provengono dalla commissione di un delitto non colposo punito con la reclusione inferiore nel massimo a cinque anni.

Gli ultimi commi del dispositivo concludono che

fuori dei casi di cui ai commi precedenti, non sono punibili le condotte per cui il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate alla mera utilizzazione o al godimento personale.

La pena è aumentata quando i fatti sono commessi nell’esercizio di un’attività bancaria o finanziaria o di altra attività professionale.

E infine che

la pena è diminuita fino alla metà per chi si sia efficacemente adoperato per evitare che le condotte siano portate a conseguenze ulteriori o per assicurare le prove del reato e l’individuazione dei beni, del denaro e delle altre utilità provenienti dal delitto.

Avv. Filippo Martini – diritto penale

Quanto utile è stato questo articolo?

Esprimi il tuo voto

Voto medio 4.7 / 5. Conteggio voti 11

Nessuna valutazione ad ora: valuta per primo

CONTATTA LO STUDIO LEGALE

    Avv. Martini, Padova – tel: 3496596812

    Reati contro il Patrimonio

    • Infedeltà patrimoniale
      Il reato di infedeltà patrimoniale – una guida rapida
    • Reato di rapina
      Il reato di rapina – una guida rapida
    • reato di furto
      Il reato di furto – una guida rapida
    • Bancarotta fraudolenta
      La bancarotta fraudolenta – una guida rapida
    • deturpamento
      Deturpamento e imbrattamento di cose altrui – una guida rapida
    • autoriciclaggio
      Autoriciclaggio: punibilità e sanzioni – una guida rapida
    • reimpiego
      Autoriciclaggio e reimpiego, le differenze – una guida rapida
    • riciclaggio-autoriciclaggio
      Riciclaggio e autoriciclaggio, le differenze – una guida rapida
    • autoriciclaggio
      Il reato di autoriciclaggio – una guida rapida
    • insider trading
      Insider trading e condotte sanzionate – una guida rapida
    • Insider trading
      Insider trading – una guida rapida
    • insolvenza fraudolenta
      Insolvenza fraudolenta – una guida rapida
    • mora-usura
      Interessi di mora e usura – una guida rapida
    • commissioni-massimo-scoperto
      Commissione di massimo scoperto e usura – una guida rapida
    • usura
      Sanzioni reato usura – guida rapida
    • interessi usurari
      Interessi usurari – guida rapida
    • usura
      Reato di usura – guida rapida
    • appropriazione-indebita
      Appropriazione indebita – una guida rapida
    • ricettazione
      Ricettazione e incauto acquisto, le differenze – guida rapida
    • ricettazione-dolo
      Ricettazione, tra dolo specifico e dolo eventuale
    • ricettazione
      Ricettazione – una guida rapida
    • incauto-acquisto
      Incauto acquisto: i dubbi sulla provenienza del bene
    • incauto-acquisto
      L’incauto acquisto – una guida rapida
    • estorsione-lavoro
      Il reato di estorsione nel mondo del lavoro – una guida rapida
    • estorsione
      Il reato di estorsione – una guida rapida
    • ingresso-abusivo
      Ingresso abusivo nel fondo altrui – guida rapida
    • usurpazione
      Usurpazione – guida rapida
    • turbativa-violenta
      Turbativa violenta del possesso di cose immobili – una guida rapida
    • invasione-terreni-edifici
      Invasione di terreni o edifici – raccolta di giurisprudenza
    • reato-permanente
      Invasione di terreni o edifici come reato permanente – una guida rapida
    • invasione-terreni
      Invasione di terreni o edifici – una guida rapida
    • truffa-aggravata
      Truffa aggravata – una guida rapida
    • truffa
      Il reato di truffa – una guida rapida
    • Chi Siamo
    • Consulenza Legale Online
    • Contatti
    CLI