II diritto di recesso del consumatore – indice:
La vendita online è una pratica commerciale sempre più diffusa. L’avvento delle nuove tecnologie ha infatti favorito l’evoluzione e il perfezionamento di questa categoria di vendite a distanza, sulla quale – ben inteso – gravano una serie di specifici obblighi informativi (e non solo) a carico del venditore ed a vantaggio del consumatore. Ma quali sono i diritti che il consumatore può esercitare quando, dopo l’acquisto online di un bene, vuole recedere dal contratto esercitando il diritto di recesso?
Il diritto di recesso del consumatore nei contratti di vendita a distanza è disciplinato nel Codice del Consumo, nella parte dedicata al rapporto di consumo. In particolare il titolo III, che disciplina le modalità contrattuali, dedica specifiche disposizioni a tale diritto agli artt. dal 52 al 59. Si ricorda che la disciplina del recesso del consumatore ha subito una sostanziale modifica nel 2014 ad opera del D.lgs 21/2014. Quest’ultimo ha recepito la direttiva 2011/83/UE del Parlamento e del Consiglio Europeo.
Cos’è diritto di recesso nel Codice del Consumo
Il diritto di recesso del consumatore è quel diritto potestativo riconosciutogli nell’ambito di un rapporto di consumo. Il consumatore ha dunque facoltà di recedere unilateralmente dal rapporto contrattuale secondo i termini e le modalità previste dalla legge.
In via preliminare, si cita l’articolo 52 del Codice del Consumo che stabilisce al primo comma quanto segue:
“Fatte salve le eccezioni di cui all’articolo 59, il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni per recedere da un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali senza dover fornire alcuna motivazione e senza dover sostenere costi diversi da quelli previsti all’articolo 56, comma 2, e all’articolo 57″.
Ai sensi della suddetta norma e ammettendo che gli obblighi di informazione previsti dall’art. 49, comma 1, lettere h), i), l) e m) del Codice del Consumo che gravano sul venditore siano stati rispettati (si tornerà su questo aspetto in un prossimo approfondimento), si sottolinea come il diritto di recesso può essere esercitato entro 14 giorni dal ricevimento del bene da parte del consumatore. Se si tratta di un servizio il diritto può essere esercitato entro 14 giorni dalla conclusione del contratto.
Nell’ipotesi in cui gli obblighi informativi non siano stati inizialmente rispettati, ma il venditore abbia posto rimedio successivamente a tale omissione, il diritto di recesso può essere esercitato entro 14 giorni dal momento in cui gli obblighi sono finalmente stati soddisfatti. Se infine il venditore non ha posto rimedio alle omissioni informative, il diritto di recesso può essere esercitato fino a 12 mesi e 14 giorni dopo il ricevimento dei beni o la conclusione del contratto di servizio. A stabilire il differimento dei termini di esercizio del diritto di recesso nel caso di inadempimento degli obblighi informativi da parte del professionista è l’art. 53 del Codice in commento.
Quali informazioni devono essere comunicate al consumatore
Le informazioni cui abbiamo fatto riferimento nel paragrafo precedente sono ben esplicitate dall’art. 49 del Codice del Consumo. Questo ricorda come “prima che il consumatore sia vincolato da un contratto a distanza o negoziato fuori dai locali commerciali o da una corrispondente offerta, il professionista fornisce al consumatore le informazioni seguenti, in maniera chiara e comprensibile”.
Si possono distinguere tre classi di informazioni che il professionista deve fornire al consumatore. Quelle generali, alcune eventuali e quelle legate all’esercizio del diritto di recesso.
Le informazioni generali
Le informazioni generali che il venditore deve comunicare al consumatore sono le seguenti:
a) le caratteristiche principali dei beni o servizi, nella misura adeguata al supporto e ai beni o servizi;
b) la propria identità;
c) l’indirizzo geografico dove il professionista e’ stabilito e il suo numero di telefono, di fax e l’indirizzo elettronico, ove disponibili. Ciò per consentire al consumatore di contattare rapidamente il professionista e comunicare efficacemente con lui. Se applicabili deve comunicare l’indirizzo geografico e l’identità del professionista per conto del quale agisce;
d) se diverso dall’indirizzo fornito in conformità della lettera c), l’indirizzo geografico della sede del professionista a cui il consumatore può indirizzare eventuali reclami. Se applicabile deve indicare quello del professionista per conto del quale agisce;
e) il prezzo totale dei beni o dei servizi comprensivo delle imposte. Se la natura dei beni o servizi comporta l’impossibilita’ di calcolare ragionevolmente il prezzo in anticipo deve informare sulle modalità di calcolo del prezzo e, se del caso, di tutte le spese aggiuntive di spedizione, consegna o postali e ogni altro costo. Qualora tali spese non possano ragionevolmente essere calcolate in anticipo deve indicare che tali spese potranno essere addebitate al consumatore. Nel caso di un contratto a tempo indeterminato o di un contratto comprendente un abbonamento il prezzo totale include i costi totali per periodo di fatturazione. Quando tali contratti prevedono l’addebitamento di una tariffa fissa, il prezzo totale equivale anche ai costi mensili totali. Se i costi totali non possono essere ragionevolmente calcolati in anticipo, devono essere fornite le modalità di calcolo del prezzo;
f) il costo dell’utilizzo del mezzo di comunicazione a distanza per la conclusione del contratto quando tale costo e’ calcolato su una base diversa dalla tariffa di base;
g) le modalità di pagamento, consegna ed esecuzione, la data entro la quale il professionista si impegna a consegnare i beni o a prestare i servizi e, se del caso, il trattamento dei reclami da parte del professionista;
n) un promemoria dell’esistenza della garanzia legale di conformità per i beni;
Alcune informazioni eventuali
Il professionista deve altresì comunicare:
o) se applicabili, l’esistenza e le condizioni dell’assistenza post-vendita al consumatore, dei servizi post-vendita e delle garanzie commerciali;
p) l’esistenza di codici di condotta pertinenti, come definiti all’articolo 18, comma 1, lettera f), del Codice, e come possa esserne ottenuta copia, se del caso;
r) se applicabile, la durata minima degli obblighi del consumatore a norma del contratto;
s) se applicabili, l’esistenza e le condizioni di depositi o altre garanzie finanziarie che il consumatore e’ tenuto a pagare o fornire su richiesta del professionista;
t) se applicabile, la funzionalità del contenuto digitale, comprese le misure applicabili di protezione tecnica;
u) qualsiasi interoperabilità pertinente del contenuto digitale con l’hardware e il software, di cui il professionista sia a conoscenza o di cui ci si può ragionevolmente attendere che sia venuto a conoscenza, se applicabile;
v) se applicabile, la possibilità di servirsi di un meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso cui il professionista è soggetto e le condizioni per avervi accesso.
Le informazioni legate al diritto di recesso
Affinché il consumatore possa esercitare liberamente e consapevolmente il suo diritto di recesso il professionista deve informarlo che:
h) in caso di sussistenza di un diritto di recesso, le condizioni, i termini e le procedure per esercitare tale diritto conformemente;
i) se applicabile, il consumatore dovrà sostenere il costo della restituzione dei beni in caso di recesso e in caso di contratti a distanza qualora i beni per loro natura non possano essere normalmente restituiti a mezzo posta;
l) se il consumatore esercita il diritto di recesso dopo aver presentato una richiesta ai sensi dell’articolo 50, comma 3, o dell’articolo 51, comma 8, egli e’ responsabile del pagamento al professionista di costi ragionevoli, ai sensi dell’articolo 57, comma 3;
m) se non e’ previsto un diritto di recesso ai sensi dell’articolo 59, che il consumatore non beneficerà di un diritto di recesso o, se del caso, le circostanze in cui il consumatore perde il diritto di recesso;
q) la durata del contratto, se applicabile, o, se il contratto e’ a tempo indeterminato o e’ un contratto a rinnovo automatico, le condizioni per recedere dal contratto.
Come esercitare il diritto di recesso
L’articolo 54 del codice del consumo disciplina l’esercizio del diritto di recesso del consumatore.
Il diritto di recesso può essere esercitato in qualsiasi momento entro i termini sopra previsti, senza motivazione e senza alcun costo. Viene considerato validamente esercitato se la comunicazione del recesso viene inviata prima della scadenza del periodo di recesso. È bene pertanto munirsi di strumenti che consentano di rendere certa la data di invio della comunicazione. Ci si riferisce al sistema tradizionale della posta raccomandata ovvero alla posta elettronica certifica (PEC). Non rileva pertanto, ai fini della validità, se la comunicazione viene ricevuta successivamente a tale momento. Entro il termine previsto della comunicazione, il consumatore ha due alternative per esercitare il recesso:
- inviare una dichiarazione esplicita. Non è prescritta nessuna forma di rendita di tale dichiarazione che pertanto può essere anche in forma orale. In ogni caso, essendo l’onere di provare l’avvenuto esercizio del diritto di recesso a suo carico (ultimo comma, art. 54 Codice del Consumo) in caso di controversia, è nel suo interesse ricercare l’archiviazione della dichiarazione rendendola pertanto in forma scritta anche su supporto informatico;
- compilare il modulo di recesso allegato al Codice del Consumo. In tale modulo deve indicare il contratto di vendita di beni o servizi da cui intende recedere, la data dell’ordine e dell’eventuale ricezione del bene o del servizio. Il modulo infine va sottoscritto e datato se spedito in forma cartacea.
Il comma 3 della suddetta norma prevede anche una possibilità “telematica” di comunicazione del diritto di recesso mediante il sito web del professionista. Quest’ultimo infatti può offrire al consumatore la possibilità di compilare e inviare elettronicamente il modulo di recesso allegato al Codice o una qualsiasi altra dichiarazione, sul suo sito web. In tal caso dovrà successivamente inviare al consumatore receduto una ricevuta di conferma di tale documentazione attestante l’esercizio del recesso.
Gli effetti dell’esercizio del diritto di recesso
L’articolo 55 del Codice del Consumo, denominato “effetti del recesso” stabilisce che:
“L’esercizio del diritto di recesso pone termine agli obblighi delle parti:
- di eseguire il contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali; oppure
- di concludere un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali nei casi in cui un’offerta sia stata fatta dal consumatore”.
La norma si limita a definire l’effetto liberatorio dell’esercizio del diritto. Rimanda agli articoli successivi per la disciplina degli effetti “pratici” del recesso dal rapporto di consumo disciplinando gli obblighi delle parti.
Quali sono gli obblighi del venditore/professionista
Una volta ricevuta la comunicazione di recesso, il venditore deve restituire tutti i pagamenti ricevuti, anche eventualmente comprensivi delle spese di consegna. Lo deve fare nel minore tempo possibile e comunque entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione stessa. Il rimborso delle somme deve avvenire, inoltre, ai sensi dell’articolo 56 del Codice del Consumo, con la stessa modalità di pagamento con cui il consumatore aveva pagato i beni/servizi. Il professionista può utilizzare altre modalità se:
- le aveva convenute con il consumatore;
- se tali modalità non determinano spese di rimborso in capo al consumatore.
Il professionista infine non è tenuto a rimborsare costi eccedenti l’offerta del servizio (ad esempio di consegna) offerto se il consumatore aveva optato per altri più costosi. Se si tratta di un rimborso relativo ad un contratto di vendita, il professionista ha la facoltà di non restituire le somme fino a che non ha ricevuto i beni o il consumatore non dimostra di averli spediti.
Quali sono gli obblighi per il consumatore
Il consumatore deve, entro lo stesso termine decorrente dalla data di invio della comunicazione, restituire la merce. La merce si considera restituita se viene spedita prima dello scadere di tale termine. Può restituirla al venditore stesso (professionista) o ad un terzo da questi autorizzato a riceverli. In ogni caso lo deve fare senza ritardo. Il costo della restituzione dei beni, salvo pattuito diversamente tra le parti o salvo che il professionista abbia omesso di informare il consumatore che erano a suo carico, vengono sostenute dal consumatore.
Si noti che, come sancito dall’art. 57 co.2 del Codice del Consumo, “il consumatore è responsabile unicamente della diminuzione del valore dei beni risultante da una manipolazione dei beni diversa da quella necessaria per stabilire la natura, le caratteristiche e il funzionamento dei beni”.
Eccezioni al diritto di recesso: le regole del Codice del Consumo
Le linee normative di cui sopra non si applicano in tutti i casi previsti dall’art. 59 del Codice del Consumo. Si possono distinguere i casi relativi a forniture di beni o servizi ovvero la stipulazione di contratti.
Le forniture di beni in cui non si applicano le regole sul diritto di recesso
La norma elenca le seguenti forniture di beni o servizi che:
- abbiano il prezzo legato a fluttuazioni nel mercato finanziario che il professionista non e’ in grado di controllare e che possono verificarsi durante il periodo di recesso;
- siano confezionati su misura o chiaramente personalizzati;
- rischino di deteriorarsi o scadere rapidamente;
- siano sigillati e non si prestino ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna;
- dopo la consegna, risultino, per loro natura, inscindibilmente mescolati con altri beni;
- siano bevande alcoliche, il cui prezzo sia stato concordato al momento della conclusione del contratto di vendita. Altri requisiti sono che la consegna di queste possa avvenire solo dopo trenta giorni e che abbiano valore effettivo che dipenda da fluttuazioni sul mercato che non possono essere controllate dal professionista;
- consistano in registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
- siano giornali, periodici e riviste ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;
- consistano in alloggi per fini non residenziali, trasporto di beni, servizi di noleggio di autovetture, servizi di catering o servizi riguardanti le attività del tempo libero qualora il contratto preveda una data o un periodo di esecuzione specifici;
- abbiano contenuto digitale mediante un supporto non materiale. A condizione che l’esecuzione sia iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con la sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso.
I contratti ai quali non si applicano le regole sul diritto di recesso
Per quanto riguarda i contratti invece la norma fa riferimento ai seguenti:
- i contratti di servizi dopo la completa prestazione del servizio se l’esecuzione e’ iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con l’accettazione della perdita del diritto di recesso a seguito della piena esecuzione del contratto da parte del professionista;
- i contratti in cui il consumatore ha specificamente richiesto una visita da parte del professionista ai fini dell’effettuazione di lavori urgenti di riparazione o manutenzione. Se, in occasione di tale visita, il professionista fornisce servizi oltre a quelli specificamente richiesti dal consumatore o beni diversi dai pezzi di ricambio necessari per effettuare la manutenzione o le riparazioni, il diritto di recesso si applica a tali servizi o beni supplementari;
- i contratti conclusi in occasione di un’asta pubblica.