La garanzia di conformità nel codice del consumo – indice:
Gli articoli 128 e seguenti del Codice del Consumo disciplinano la cosiddetta Garanzia di conformità. Il consumatore, colui che cioè acquisti al di fuori della propria attività professionale o imprenditoriale, ha diritto a suddetta garanzia. Alla garanzia legale può sommarsi una garanzia convenzionale, che trova anch’essa le proprie linee guida all’interno del codice del consumo.
La garanzia a vantaggio del consumatore è un istituto che si applica per il solo caso in cui ad acquistare siano persone fisiche, al di fuori della propria attività professionale. Sono escluse dalla predetta forma di tutela le persone giuridiche o gli enti commerciali provvisti di soggettività giuridica. Per questo motivo la disciplina in esame non di applicherà laddove ad acquistare siano società di persone (sas snc e ss) o società di capitali (srl spa sapa). Non si applicherà, ad esempio, nel caso in cui ad acquistare sia un professionista per la propria attività professionale.
Laddove sia esclusa per i motivi già esposti l’applicabilità della disciplina del codice del consumo, al contratto concluso saranno comunque applicabili le norme generali previste dal codice civile, in particolare gli articoli 1341 e 1342 sulle clausole generali del contratto e sui contratti conclusi tramite moduli e formulari.
Nel caso di contratti di vendita sarà applicabile la disciplina di cui all’articolo 1490 del codice civile sulla garanzia per i vizi della cosa venduta. La predetta garanzia ha però dei termini prescrizionali diversi ed è sicuramente meno favorevole per l’acquirente, considerato parte debole nella disciplina del Codice del Consumo e per questo tutelato.
La garanzia legale di conformità: in cosa consiste e quali sono i termini
L’articolo 129 del Codice del Consumo sancisce in particolare che “Il venditore ha l’obbligo di consegnare al consumatore beni conformi al contratto di vendita”.
La conformità del bene significa che il bene deve essere conforme alle caratteristiche descritte dal venditore. Deve essere idoneo all’utilizzo previsto nel contratto di vendita o a cui è generalmente destinato. Non deve dunque essere difettoso, mal funzionante o inutilizzabile.
L’articolo 132 del Codice del consumo chiarisce invece come la garanzia di conformità renda il venditore responsabile ove il difetto di conformità si manifesti entro il termine due anni dalla consegna del bene.
Il consumatore tuttavia decade dai suoi diritti ove non renda noto al venditore il difetto entro due mesi dalla data della scoperta dello stesso. La prescrizione delle azioni spettanti al consumatore è di ventisei mesi dalla consegna del bene, fatto salvo il caso in cui il venditore abbia dolosamente occultato i difetti.
Come specificato la garanzia di conformità ha carattere ben più ampio rispetto alla garanzia per i vizi così come prevista dall’articolo 1490 del codice civile, ed è senz’altro una disciplina più favorevole per il consumatore rispetto alla disciplina generale del codice civile.
I diritti del consumatore verso il venditore in caso di difetto di conformità
Il Codice del Consumo disciplina minuziosamente i diritti in caso di difetto di conformità. Tali diritti sono chiariti in modo inequivocabile all’articolo 130.
In prima istanza il consumatore ha il diritto al ripristino senza spese della conformità, che potrà ottenere mediante la riparazione o la sostituzione del bene. La scelta in ordine alla riparazione od alla sostituzione spetta al consumatore, fatto salvo il caso in cui l’una o l’altra scelta sia eccessivamente onerosa rispetto all’alternativa.
Detti rimedi devono essere portati a termine entro un congruo termine. Tale termine non è meglio specificato dal codice, ma non devono essere causati inconvenienti al consumatore.
Ove la riparazione o la sostituzione siano divenute impossibili o eccessivamente onerose, non sia stato rispettato il congruo termine o siano stati arrechati notevoli disagi, il consumatore potrà chiedere una congrua riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto. La risoluzione del contratto non ha nulla a che vedere con il recesso del consumatore per gli acquisti a distanza. Quest’ultimo può essere esercitato entro il termine di quattordici giorni dalla consegna del bene e senza giustificazioni.
Non è di secondo piano chiarire come detti diritti spettino al consumatore nei riguardi del venditore. Il venditore non potrà infatti opporre al consumatore dei difetti derivanti da vizi di produzione del bene. Al venditore spetterà soltanto il diritto di regresso nei riguardi del produttore, come chiarito all’articolo 131.
La garanzia di conformità convenzionale
Alla garanzia legale di conformità prescritta dal Codice del Consumo può sommarsi la garanzia convenzionale. Tale garanzia trova un inquadramento all’articolo 133. La stessa trova la propria fonte nel contratto e non nella legge ma ha dei particolari requisiti inderogabili stabiliti dallo stesso articolo.
L’articolo 134 del Codice del Consumo stabilisce tuttavia come la durata della garanzia legale di conformità, in caso di vendita di beni usati, possa convenzionalmente essere ridotta ad un anno. Oggetto di tale garanzia sarà lo stesso di quella legale, ma i termini potranno essere ridotti ad un anno.
Nullità di protezione delle clausole limitative della garanzia legale
Le disposizioni del Codice del Consumo in ordine alla garanzia sono inderogabili in peggio a danno del consumatore. La legge prevede infatti un’ipotesi di nullità relativa o “di protezione” a vantaggio del consumatore. Ove ad esempio il venditore limiti contrattualmente ad un anno la durata della garanzia legale su beni nuovi, il consumatore avrà gli stessi diritti. Ciò implica che, pur avendo sottoscritto una clausola limitativa di questo tipo, il consumatore potrà far valere il proprio diritto alla garanzia (riparazione, sostituzione ecc.) nel termine biennale di legge.