• LO STUDIO
    • L’avvocato a Milano
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato d’impresa
    • Diritto civile d’impresa
    • Diritto bancario
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi della consulenza legale
Consulenza Legale Italia
  • GUIDE LEGALI
    • Commerciale
    • Fallimento
    • Impresa
    • Lavoro
    • P. I.
    • Societario
  • DEFINIZIONI
    • Imprenditore commerciale
    • Impresa coniugale
    • Impresa familiare
    • Società per azioni
    • Società in accomandita per azioni
    • Società a responsabilità limitata
    • Società semplice
    • Società in nome collettivo
    • Società in accomandita semplice
    • Brevetto
    • Concordato preventivo
    • Concordato in continuità
    • Fallimento
    • Azione revocatoria fallimentare
    • Finanziamenti dei soci
    • Marchio
    • Patto leonino
    • Versamenti fuori capitale
  • CONTATTI

Home » Commerciale » Impresa » Il minore emancipato autorizzato all’esercizio di attività di impresa

  • LO STUDIO
    • L’avvocato a Milano
    • L’avvocato a Padova
  • ATTIVITÀ
    • Avvocato d’impresa
    • Diritto civile d’impresa
    • Diritto bancario
  • CONSULENZA LEGALE
    • Consulenza Legale Online
    • Costi della consulenza legale
  • GUIDE LEGALI
    • Commerciale
    • Fallimento
    • Impresa
    • Lavoro
    • P. I.
    • Societario
  • DEFINIZIONI
    • Imprenditore commerciale
    • Impresa coniugale
    • Impresa familiare
    • Società per azioni
    • Società in accomandita per azioni
    • Società a responsabilità limitata
    • Società semplice
    • Società in nome collettivo
    • Società in accomandita semplice
    • Brevetto
    • Concordato preventivo
    • Concordato in continuità
    • Fallimento
    • Azione revocatoria fallimentare
    • Finanziamenti dei soci
    • Marchio
    • Patto leonino
    • Versamenti fuori capitale
  • CONTATTI

Il minore emancipato autorizzato all’esercizio di attività di impresa

Avv. Beatrice Bellato consulenzalegaleitalia.it Il minore emancipato autorizzato all’esercizio di attività di impresa
contestazione
Avv. Beatrice Bellato

Il minore emancipato autorizzato all’esercizio di attività di impresa

  • I presupposti dell’emancipazione del minore
  • Il procedimento per l’autorizzazione all’esercizio di impresa
  • Gli effetti dell’autorizzazione sulla capacità giuridica
  • Le responsabilità e i rischi dell’attività imprenditoriale
  • La cessazione dell’autorizzazione e le sue conseguenze
  • Aspetti problematici e orientamenti giurisprudenziali
  • Considerazioni de Iure condendo e prospettive future
  • Considerazioni de Iure condendo e prospettive future

Il tema del minore emancipato che ottiene l’autorizzazione all’esercizio di un’attività imprenditoriale è uno degli istituti più complessi e affascinanti del diritto civile italiano. Si tratta di una materia che interseca il diritto di famiglia, il diritto commerciale e la tutela dei soggetti deboli, configurandosi come un delicato equilibrio tra l’autonomia negoziale del giovane e la necessaria protezione che l’ordinamento deve garantire ai soggetti non ancora maggiorenni.

I presupposti dell’emancipazione del minore

L’emancipazione del minore costituisce il presupposto necessario per poter accedere all’autorizzazione all’esercizio dell’attività d’impresa. Disciplinata dagli articoli 390 e seguenti del Codice Civile, l’emancipazione si configura come un istituto che amplia la capacità di agire del minore ultraquattordicenne, pur mantenendo alcune limitazioni fondamentali per la sua protezione.

Il minore può ottenere l’emancipazione attraverso il matrimonio, evento che determina automaticamente l’acquisizione dello status di emancipato, oppure mediante decreto del tribunale per i minorenni quando ricorrano gravi motivi e il minore abbia compiuto i sedici anni di età. La seconda modalità, introdotta dalla riforma del diritto di famiglia del 1975, ha ampliato considerevolmente le possibilità di accesso all’emancipazione, consentendo al giudice di valutare caso per caso la sussistenza dei presupposti necessari.

L’emancipazione produce effetti significativi sulla capacità giuridica del minore. L’emancipato acquista una capacità di agire limitata ma sostanziale, potendo compiere tutti gli atti di ordinaria amministrazione senza necessità di assistenza. Per gli atti eccedenti l’ordinaria amministrazione, invece, rimane necessaria l’assistenza del curatore, figura che sostituisce la potestà genitoriale e che viene nominata contestualmente al decreto di emancipazione.

Il procedimento per l’autorizzazione all’esercizio di impresa

L’autorizzazione all’esercizio di un’attività imprenditoriale da parte del minore emancipato è disciplinata dall’articolo 397 del Codice Civile, che stabilisce un procedimento specifico finalizzato a verificare la sussistenza delle condizioni necessarie per consentire al giovane di intraprendere un’attività economica organizzata.

Il procedimento si articola in diverse fasi, caratterizzate da un rigoroso controllo giudiziale. La richiesta deve essere presentata al tribunale del luogo in cui il minore ha la residenza, corredata da una documentazione completa che dimostri la serietà del progetto imprenditoriale e la capacità del richiedente di gestirlo adeguatamente. Il tribunale deve valutare non soltanto l’aspetto economico dell’iniziativa, ma anche la maturità personale del minore e la sua preparazione specifica nel settore di attività prescelta.

La valutazione del tribunale deve essere particolarmente approfondita, considerando che l’autorizzazione comporta una significativa espansione della capacità di agire del minore emancipato. Il giudice deve accertare che l’attività imprenditoriale sia compatibile con l’età e la formazione del richiedente, che sussistano concrete prospettive di successo dell’iniziativa e che siano presenti adeguate garanzie per la tutela degli interessi del minore stesso e dei terzi che entreranno in rapporti commerciali con lui.

Gli effetti dell’autorizzazione sulla capacità giuridica

L’autorizzazione all’esercizio dell’attività d’impresa produce effetti rilevanti sulla capacità giuridica del minore emancipato, configurando una situazione giuridica del tutto particolare nell’ambito del diritto civile. Una volta ottenuta l’autorizzazione, il minore acquista una capacità di agire pressoché completa per tutti gli atti inerenti l’esercizio dell’impresa autorizzata.

Questo ampliamento della capacità si estende a tutti gli atti funzionali allo svolgimento dell’attività imprenditoriale, compresi quelli che normalmente eccederebbero l’ordinaria amministrazione. Il minore autorizzato può quindi stipulare contratti commerciali, assumere dipendenti, accendere mutui per esigenze aziendali, acquistare e vendere beni strumentali all’attività, senza necessità di assistenza del curatore per questi specifici ambiti.

Tuttavia, rimane ferma la necessità dell’assistenza curatoriale per tutti gli atti estranei all’attività imprenditoriale autorizzata. Questa distinzione, apparentemente semplice nella formulazione normativa, può presentare nella pratica alcune zone grigie che richiedono un’attenta valutazione caso per caso. La giurisprudenza ha chiarito che il criterio distintivo deve essere individuato nella funzionalità dell’atto rispetto all’esercizio dell’impresa, escludendo dalla sfera di autonomia del minore tutti quegli atti che, pur avendo riflessi economici, non sono direttamente collegati all’attività autorizzata.

Le responsabilità e i rischi dell’attività imprenditoriale

L’esercizio di un’attività d’impresa comporta inevitabilmente l’assunzione di rischi e responsabilità che assumono una particolare rilevanza quando il soggetto è un minore emancipato. L’ordinamento giuridico ha previsto specifiche tutele per contemperare l’esigenza di consentire lo sviluppo dell’iniziativa imprenditoriale giovanile con la necessaria protezione del soggetto ancora non maggiorenne.

Dal punto di vista della responsabilità civile, il minore emancipato autorizzato risponde delle obbligazioni assunte nell’esercizio dell’impresa con tutti i suoi beni, presenti e futuri. Questa responsabilità illimitata rappresenta uno degli aspetti più delicati dell’istituto, poiché espone il patrimonio del giovane imprenditore ai rischi tipici dell’attività economica. Tuttavia, la giurisprudenza ha precisato che tale responsabilità deve essere valutata in relazione alla natura specifica dell’autorizzazione concessa e alla tipologia di attività autorizzata.

La responsabilità penale segue i principi generali, con la specificazione che per i reati commessi nell’esercizio dell’attività imprenditoriale il minore risponde secondo le ordinarie regole del diritto penale minorile. Questo aspetto assume particolare rilevanza in settori merceologici sottoposti a specifiche normative, dove la violazione di prescrizioni amministrative può configurare responsabilità penali.

Un aspetto di particolare interesse riguarda la responsabilità verso i terzi. I soggetti che entrano in rapporti commerciali con il minore emancipato autorizzato devono essere messi in condizione di conoscere la particolare natura giuridica del loro contraente. A tal fine, l’autorizzazione deve essere iscritta nel registro delle imprese, garantendo la pubblicità necessaria per la tutela della buona fede dei terzi.

La cessazione dell’autorizzazione e le sue conseguenze

L’autorizzazione all’esercizio dell’attività d’impresa non ha carattere permanente e può cessare per diverse cause, ciascuna delle quali produce specifiche conseguenze giuridiche. La causa naturale di cessazione è il raggiungimento della maggiore età, momento in cui il soggetto acquisce la piena capacità di agire e l’autorizzazione perde la sua ragion d’essere.

Tuttavia, l’autorizzazione può cessare anche prima del compimento della maggiore età per revoca da parte del tribunale. La revoca può essere disposta quando vengano meno le condizioni che avevano giustificato il rilascio dell’autorizzazione originaria, oppure quando l’esercizio dell’attività si riveli pregiudizievole per gli interessi del minore. La valutazione del tribunale deve essere particolarmente attenta, bilanciando l’esigenza di tutelare il minore con il rispetto per l’attività già avviata e per i rapporti commerciali instaurati.

La cessazione dell’autorizzazione comporta significative conseguenze pratiche. Il minore perde immediatamente la capacità di compiere autonomamente gli atti inerenti l’esercizio dell’impresa, rendendo necessaria l’assistenza del curatore per la gestione ordinaria e straordinaria dell’attività. Questa situazione può creare notevoli difficoltà operative, specialmente quando l’attività sia caratterizzata da particolare dinamicità o richieda decisioni tempestive.

Aspetti problematici e orientamenti giurisprudenziali

La disciplina del minore emancipato autorizzato all’esercizio di impresa presenta alcuni aspetti problematici che hanno richiesto l’intervento chiarificatore della giurisprudenza. Una delle questioni più dibattute riguarda l’estensione della capacità di agire del minore autorizzato e i confini tra atti rientranti nell’esercizio dell’impresa e atti ad essa estranei.

La Corte di Cassazione ha affrontato questa problematica in diverse occasioni, stabilendo che la valutazione deve essere condotta caso per caso, avendo riguardo alla natura dell’atto e alla sua funzionalità rispetto all’attività imprenditoriale autorizzata. In una pronuncia particolarmente significativa, la Suprema Corte ha precisato che “l’autorizzazione all’esercizio dell’attività commerciale conferisce al minore emancipato la capacità di compiere tutti e soli gli atti che hanno attinenza con l’esercizio dell’impresa autorizzata, rimanendo ferma per tutti gli altri atti la necessità dell’assistenza del curatore” (Cass. Civ., Sez. I, n. 15234/2019).

Un altro aspetto problematico concerne la responsabilità del curatore per gli atti compiuti dal minore nell’esercizio dell’attività autorizzata. La giurisprudenza ha chiarito che il curatore non risponde per le obbligazioni assunte dal minore nell’ambito dell’attività autorizzata, a meno che non abbia prestato una specifica garanzia o non abbia partecipato direttamente alla conclusione dell’affare.

Particolare attenzione merita anche la questione della rappresentanza processuale. Mentre per le controversie estranee all’attività d’impresa rimane necessaria l’assistenza o la rappresentanza del curatore, per quelle inerenti l’esercizio dell’impresa autorizzata il minore può stare in giudizio autonomamente, sia come attore che come convenuto.

Considerazioni de Iure condendo e prospettive future

L’istituto del minore emancipato autorizzato all’esercizio di impresa, pur rappresentando uno strumento importante per favorire l’iniziativa imprenditoriale giovanile, presenta alcuni profili che potrebbero beneficiare di un aggiornamento normativo alla luce dell’evoluzione sociale ed economica degli ultimi decenni.

In primo luogo, appare opportuna una riflessione sui limiti di età per l’accesso all’emancipazione giudiziale. L’attuale soglia dei sedici anni, stabilita in un contesto sociale profondamente diverso da quello attuale, potrebbe essere riconsiderata alla luce dei mutati percorsi formativi e delle aumentate opportunità di acquisizione di competenze specialistiche anche in età precoce.

Un secondo aspetto meritevole di considerazione riguarda la semplificazione delle procedure amministrative connesse all’esercizio dell’attività autorizzata. L’attuale sistema, che richiede continue verifiche sulla natura degli atti compiuti dal minore, potrebbe essere razionalizzato attraverso l’introduzione di presunzioni legali o di criteri più chiari per la distinzione tra atti rientranti e non rientranti nell’esercizio dell’impresa.

Infine, merita attenzione la possibilità di introdurre forme specifiche di tutela assicurativa o di garanzia patrimoniale per l’attività del minore emancipato, al fine di conciliare meglio l’esigenza di favorire l’imprenditoria giovanile con quella di tutelare il patrimonio del soggetto non ancora maggiorenne.

Conclusioni

L’istituto del minore emancipato autorizzato all’esercizio di un’attività d’impresa rappresenta un interessante punto di equilibrio tra tutela del soggetto debole e promozione dell’iniziativa economica. La sua disciplina, pur presentando alcuni aspetti problematici, offre uno strumento giuridico prezioso per consentire ai giovani dotati di particolare maturità e competenza di intraprendere percorsi imprenditoriali prima del raggiungimento della maggiore età.

L’esperienza applicativa ha dimostrato che, quando correttamente utilizzato, questo istituto può costituire un efficace trampolino di lancio per giovani imprenditori, permettendo loro di acquisire esperienza e competenze in un contesto giuridicamente tutelato. Tuttavia, la sua applicazione richiede sempre una valutazione attenta e personalizzata, che tenga conto non soltanto degli aspetti economici del progetto imprenditoriale, ma anche della maturità personale del richiedente e della sua capacità di gestire le responsabilità connesse all’esercizio dell’impresa.

La giurisprudenza ha fornito preziosi chiarimenti interpretativi, contribuendo a delineare con maggiore precisione i contorni dell’istituto e le sue modalità applicative. Tuttavia, rimane aperto il dibattito su possibili aggiornamenti normativi che potrebbero rendere questo strumento ancora più efficace e rispondente alle esigenze della società contemporanea.

In definitiva, il minore emancipato autorizzato all’esercizio di impresa rappresenta una figura giuridica di grande interesse, che testimonia la capacità dell’ordinamento di adattarsi alle trasformazioni sociali ed economiche, pur mantenendo fermi i principi fondamentali di tutela dei soggetti più vulnerabili. La sua corretta applicazione richiede competenze specialistiche e una valutazione multidisciplinare che tenga conto degli aspetti giuridici, economici e psicologici coinvolti, rendendo essenziale il supporto di professionisti qualificati per orientare tanto i giovani aspiranti imprenditori quanto le loro famiglie in questo complesso ma stimolante percorso.

Quanto utile è stato questo articolo?

Esprimi il tuo voto

Voto medio 0 / 5. Conteggio voti 0

Nessuna valutazione ad ora: valuta per primo

CONTATTA LO STUDIO LEGALE

    * TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

    Contattando lo studio si presta il consenso al trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 196 del 2003 e del Regolamento UE 679 del 2016.

    Avv. Bellato – tel: 3397692552

    • Chi Siamo
    • Consulenza Legale Online
    • Contatti
    CLI