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Home » Circolazione Stradale » Guida in stato di ebbrezza: riduzione della pena con i lavori socialmente utili

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Guida in stato di ebbrezza: riduzione della pena con i lavori socialmente utili

Avv. Beatrice Bellato consulenzalegaleitalia.it Guida in stato di ebbrezza: riduzione della pena con i lavori socialmente utili
Guida in stato di ebbrezza
Avv. Beatrice Bellato

I lavori di pubblica utilità e la Guida in Stato di Ebbrezza – indice:

  • La norma
  • Lo svolgimento
  • Criteri di conversione
  • Quando è possibile
  • Dove trovare gli enti

Anche a seguito alle recenti riforme del Codice della Strada, crescono in tutta Italia le convenzioni tra tribunali, enti locali e associazioni per la sostituzione della pena per guida in stato di ebbrezza con lavori socialmente utili. Questa possibilità è stata introdotta nel 2010 con la norma dell’articolo 186 comma 9-bis del Codice della Strada. La norma prevede la possibilità di sostituire una pena detentiva e pecuniaria, con lo svolgimento di lavori di pubblica utilità.

Leggi anche: come riavere la patente sospesa in poche settimane

Indice:

  • 1 L’articolo 186 del Codice della Strada: lavori di pubblica utilità e lo sconto di pena
  • 2 Quando i lavori di pubblica utilità non sono ammessi
  • 3 L’intervento della Corte Costituzionale sulle modalità di svolgimento dei lavori di pubblica utilità
  • 4 I criteri di conversione della pena in lavori socialmente utili
  • 5 Quando è possibile richiederli
  • 6 Dove trovare gli enti convenzionati per lo svolgimento dei lavori socialmente utili

L’articolo 186 del Codice della Strada: lavori di pubblica utilità e lo sconto di pena

Lavori socialmente utili: riavere la patenteIl lavori socialmente utili per Guida in Stato di Ebbrezza sono stati individuati dalla giurisprudenza come l’iter preferenziale e processualmente favorito anche in considerazione della circostanza che danno al reo la possibilitè di estinguere il reato. Le pronunce hanno avuto modo di sancire come in mancanza di opposizione del reo, l’applicazione di questa misura sostitutiva debba essere considerata la sanzione preferenziale da applicarsi in suddetta fattispecie anche nel caso dell’emissione di un decreto penale di condanna. Così è anche chiarito nell’articolo 186 comma 9-bis del Codice della Strada, che, testualmente stabilisce:

“Al di fuori dei casi previsti dal comma 2-bis del presente articolo, la pena detentiva e pecuniaria puo’ essere sostituita, anche con il decreto penale di condanna, se non vi e’ opposizione da parte dell’imputato, con quella del lavoro di pubblica utilita’ di cui all’articolo 54 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, secondo le modalita’ ivi previste e consistente nella prestazione di un’attivita’ non retribuita a favore della collettivita’ da svolgere, in via prioritaria, nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, o presso i centri specializzati di lotta alle dipendenze.”

Quando i lavori di pubblica utilità non sono ammessi

Il comma 9-bis dell’articolo 186 del Codice della Strada esclude la possibilità di svolgere i lavori di pubblica utilità in tutti quei casi in cui il conducente abbia causato un incidente. Il comma 9-bis infatti chiarifica come l’applicazione dei lavori di pubblica utilità sia esclusa in tutte le circostanze previste dal comma 2-bis, e cioè proprio quando il conducente alla guida in stato di ebbrezza abbia causato un incidente.

L’intervento della Corte Costituzionale sulle modalità di svolgimento dei lavori di pubblica utilità

La Corte Costituzionale, con sentenza datata 5 luglio 2013, numero 179 (qui nel dettaglio) ha ritenuto illegittimo il vincolo imposto al giudice nell’individuazione del luogo in cui il reo debba svolgere suddetti lavori di pubblica utilità, nel territorio in cui il condannato risieda. In base a questa pronuncia additiva della Corte, il condannato per Guida in stato di Ebbrezza che chieda l’applicazione della pena sostitutiva consistente nello svolgimento di lavori di pubblica utilità, potrà svolgere gli stessi anche al di fuori della Provincia e del Comune in cui risieda.

Ad avviso della Corte infatti, un vincolo territoriale di questo tipo è del tutto irragionevole e deve considerarsi costituzionalmente illegittimo. Il giudice potrà dunque oggi individuare il luogo in cui questi lavori potranno essere svolti concordemente al condannato. Il luogo scelto non dovrà contrastare con le esigenze di lavoro di studio e di salute del condannato. Grazie a questa sentenza additiva è oggi dunque possibile che tali lavori di pubblica utilità possano essere svolti anche al di fuori del Comune e della Provincia di residenza o domicilio.

I criteri di conversione della pena in lavori socialmente utili

Ai fini della presente norma si considera lavoro socialmente utile un’attività di massimo due ore giornaliere e sei settimanali. È tuttavia salva la richiesta in aumento del condannato. Tale attività deve essere svolta per un arco temporale che vada da minimo di 10 giorni fino ad un massimo di 6 mesi. Per quanto attiene ai criteri di conversione, il calcolo è molto semplice.

Ad ogni giornata di lavoro corrispondono 250 euro di pena pecuniaria oppure (dunque non cumulativamente) una giornata di pena detentiva. Nel caso ad esempio l’imputato sia condannato a 1000 euro di ammenda e 10 giorni di arresto, potrà richiedere lo svolgimento di 14 giorni di lavori socialmente utili sostitutivi della pena.

Quando è possibile richiederli

Quello di conversione della pena pecuniaria in lavori di pubblica utilità è evidentemente di un tasso molto favorevole. Si deve inoltre tenere conto della circostanza che tale agevolazione può essere disposta soltanto per una condanna. All’esito delle prestazioni di tali lavori, il giudice dispone la riduzione della metà del periodo di sospensione della patente di guida, quale sanzione amministrativa accessoria di tale reato. Il legislatore ha indicato anche il destinatario di tali lavori. Questi possono essere ad esempio gli enti che operano nel settore della sicurezza e dell’educazione stradale e i centri per la lotta alle dipendenza, alcol, droga e gioco d’azzardo. In ogni Tribunale è possibile informarsi su quali siano gli enti presso i quali è possibile per il condannato svolgere i lavori sostitutivi della pena detentiva irrogata e convertita in pena pecuniaria.

Dove trovare gli enti convenzionati per lo svolgimento dei lavori socialmente utili

Ecco alcune delle liste fornite dal Ministero della Giustizia in collaborazione con i Tribunali, degli Enti territorialmente competenti per lo svolgimento di tali lavori di pubblica utilità.

Optare per la sostituzione della pena con i lavori socialmente utili è davvero più semplice di quanto si possa pensare. È dunque sufficiente recarsi presso il tribunale competente per il reato commesso e fare richiesta dell’elenco degli enti convenzionati.

Sono diverse le province e i comuni che hanno predisposto progetti riservati all’inserimento dei lavoratori di Pubblica Utilità. Nel corso dell’ultimo anno, sono stati anche indicati alcuni dati statistici. Nelle sole province di Chieti e Lanciano, ad esempio, sono state accolte oltre 120 richieste, per 8.966 ore di lavoro. Più di 100 richieste anche in provincia di Lucca. Ultima in ordine di tempo anche la convenzione del comune di Milano. Per il reato di guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore al valore di 0,8 si potrà richiedere la sostituzione con lavori presso lo Stato, Regioni, Province e Comuni oltre che presso Onlus, organizzazioni di assistenza sociale e associazioni di volontariato.

Gli enti variano di tribunale in tribunale. È spesso possibile concordare con l’ente convenzionato gli orari e le giornate in cui espletare il lavoro di pubblica utilità in questione.

Avv. Filippo Martini – diritto penale

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